martedì 11 ottobre 2022

 

PIEVE DI CADORE

Riprende venerdì 14 ottobre, nella sala della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore il difficile percorso per razionalizzare il numero dei Comuni in Cadore. Il percorso riprende su iniziativa dell'Assessore alla programmazione della Regione Veneto, Francesco Calzavara, di Francesco De Bettin presidente della DBA Group e del sindaco del Borgo Valbelluna Stefano Cesa che hanno organizzato un confronto tecnico-amministrativo sulle unioni e fusioni dei comuni. Il discorso riprende dopo l'interruzione dell'iter amministrativo che era stato deciso nel corso del Consiglio Comunale tenutosi sempre in Magnifica, nell'estate del 2015, presieduto dal sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti, ma che dopo l'incontro unitario cadde nel vuoto a causa degli interessi differenti di alcuni consiglieri e sindaci di allora, particolarmente di fede leghista. In quelle settimane, infatti, i sindaci del Centro Cadore avevano avviate delle trattative per la fusione dei comuni. Ma invece che seguire quanto auspicato dalla ipotesi nata nell’ambito della Magnifica Comunità, che per il Cadore Centrale auspicava un solo maxi comune, le cose andarono andare diversamente perché erano nate le ipotesi che sarebbero stati tre i comuni che sarebbero rimasti in Centro Cadore dopo le fusioni. Secondo le voci più più accreditate un comune importante sarebbe nato dalla fusione dei Comuni di Pieve, di Calalzo, di Domegge e Perarolo. Un secondo raggruppamento dalla fusioni di Lorenzago, Vigo e Lozzo, mentre Auronzo, non ci avrebbe ancora pensato. L’eventuale “supercomune” che uscirebbe dalla fusione di Pieve, Perarolo, Calalzo e Domegge, potrebbe contare su una popolazione di 8594 abitanti al 31 dicembre 2014 (3980 a Pieve - 2113 a Calalzo- 2121 a Domegge e 380 a Perarolo) e sotto l’aspetto economico e delle strutture, sarebbe anche il più favorito. Quello formato da Lozzo, Vigo e Lorenzago, conterebbe- sempre al 31 dicembre 2014, 3496 abitanti (1432 a Lozzo – 1510 a Vigo e 554 a Lorenzago). Quindi appena al di sopra delle soglia minima prevista dalle nuove leggi. Auronzo, invece, potrebbe non essere interessato a fusioni perché ha una popolazione di 3.388 abitanti, ma non risolverebbe i problemi legati al finanziamento dei nuovi comuni. Nello stesso periodo era stato fatto l’invito dai Comuni del Centro Cadore a quello di Valle di unirsi a loro, però non ha ottenuto una risposta. E' da questa situazione che venerdì dovrebbe ripendere il percorso unitario o, per lo meno, della fusione dei servizi. Una considerazione sempre più realistica vista la situazione energivora di oggi.


VITTORE DORO

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