15 OTTOBRE 2022 QUANTI COMUNI
PIEVE DI CADORE
Per gli amministratori cadorini il Comune Unico è ancora un tabù. La conferma a si è avuta nell’incontro che il sindaco di Pieve di Cadore Giuseppe Casagrande e il Presidente della Magnifica Renzo Bortolot hanno organizzato per ascoltare le proposte che l’assessore alla programmazione regionale Francesco Calzavara ha portato nella sala della Magnifica in vista dell’arrivo in Consiglio Regionale del progetto di riordino dei Comuni, oggi considerati troppo numerosi e non adeguati alle necessità dei territori. Nella stessa occasione Francesco De Bettin, fondatore dell’Associazione Comelico Nuovo, ha illustrato il suo progetto per il riordino delle autonomie locali cadorine. E' ripreso, dunque, venerdì 14 ottobre, nella sala della Magnifica Comunità il difficile percorso tecnico amministrativo per razionalizzare il numero dei Comuni in Cadore. Il percorso è ripreso su iniziativa dell'Assessore alla programmazione della Regione Veneto, Francesco Calzavara, di Francesco De Bettin presidente della DBA Group e del sindaco del Borgo Valbelluna Stefano Cesa, stimolati dal sindaco di Pieve che ha moderato l'incontro. Il discorso è ripreso da zero, overossia partendo dalle indicazioni fornite dall'Assessore Calzavara e da De Bettin presidente della DBA Group dopo l'interruzione dell'iter amministrativo che era stato deciso nel corso del Consiglio Comunale tenutosi sempre in Magnifica, nell'estate del 2015, presieduto dal sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti, ma che dopo l'incontro unitario cadde nel vuoto a causa degli interessi contrastanti di alcuni consiglieri e sindaci di allora, che dal dibattito seguito alle proposte sul tappeto, è emerso che sono sempre gli stessi. E' toccato all'Assessore Calazavara aprire l'incontro fornendo i dati in suo possesso sulla situazione del Cadore: “I dati in mio possesso dicono che in tanti Comuni del Cadore ci sono dei problemi per erogare i servizi con uno standard accettabile. Credo che per iniziare un percorso che porti ad una proposta regionale questo deve essere condiviso, che parta dai cittadini e porti alla fusione. Questo incontro” ha aggiunto,” è importante perché si svolge su un territorio notoriamente contrario alle fusioni, perché la maggioranza dei Comuni non vuole perdere la sua identità. Se questo è il sentimento è comprensibile e quanto stiamo facendo vuole ottenere che ogni municipio conservi la sua identità, ma che venga amministrato in un altro modo. Una cosa è la bandiera con il vigile e un'altra cosa la gestione dei servizi e la loro amministrazione. Tra poco presenteremo in consiglio un piano di riordino territoriale, sviluppando i vari aspetti tra i quali le unioni. Per chi aderirà saranno previste maggiori risorse”. Sulla stessa linea – o quasi- è intervenuto De Bettin, con un suo progetto, secondo il quale il Cadore è in una brutta situazione, prevalentemente causata dal fatto che è come un condominio gestito da 22 amministratori che ognuno va in una direzione differente perché non è distinta la funzione pubblica da quella amministrativa. Un Cadore unito potrebbe diventare il secondo Comune della Provincia di Belluno e rappresentare le esigenze delle Terre Alto molto meglio di adesso. E' quindi i

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