giovedì 27 ottobre 2022


NEO LAUREATI

PIEVE DI CADORE

Promuovere l'immigrazione scolastica per fermare lo spopolamento.

PIEVE DI CADORE

Con la conclusione degli esami di licenza  della scuola dell'obbligo, inizia la raccolta delle iscrizioni alle scuole secondarie superiori degli studenti di terza media per l'anno scolastico 2025-2026.  Ritorna  sempre più attuale il problema dello spopolamento degli istituti scolastici cadorini, alcuni dei quali non raccoglieranno un numero d'iscritti sufficiente per iniziare il nuovo corso scolastico. Considerando che il calo demografico nelle Terre Alte prosegue, l'unico modo per avere studenti <nuovi> è quello di promuovere l'immigrazione scolastica per fermare lo spopolamento e quindi tenere aperti gli istituti scolastici con pochi iscritti. In realtà, in Cadore e Cortina ci sono degli istituzioni scolastiche di qualità ed è risaputo che la scuola di qualità attrae studenti anche non cadorini, puntando sul livello d'istruzione esistente e sulle le caratteristiche ambientali del territorio dolomitico e sulla situazione sociale esistente. L'unico neo di queste scuole è che oggi non ci sono condizioni ottimali per accoglierli. Uno dei problemi che condizionano il calo delle nascite in Cadore è legato alla difficoltà delle famiglie a dare una istruzione ai propri figli. Non parlo solo di chi abita nelle località più lontane dagli Istituti scolastici, ma anche nei paesi di fondo valle. Fino a quando è esistito il Distretto Scolastico n°1 Cadore, il problema era minimo perché ogni anno l'ente provvedeva a razionalizzare la richiesta di nuovi indirizzi scolastici del territorio. All'interno del Distretto, infatti, ad eccezione delle scuole di specializzazione, come agraria e aviazione, esistevano tutti gli indirizzi scolastici in grado di rispondere alle esigenze del territorio, compresa l'informatica. Mancava solo l'istituto per geometri. Con la trasformazione del Distretto in Comitato d'Ambito i responsabili scolastici (sindaci e docenti) mancando una programmazione concreta, per difendere il loro campanile, hanno creato delle disfunzioni che hanno portato allo <spezzatino degli Istituti scolastici> senza senso che non rispondendo più alle necessità dei territori, hanno provocato la discesa verso la pianura di almeno 160 studenti all'anno, depauperando le scuole cadorine e ampezzane di nuova linfa, portandole sull'orlo della chiusura. per carenza d'iscrizioni. Vedi l'ENAIP di Calalzo che ha già chiuso, lasciando un territorio che vive anche di turismo, senza una scuola professionale in grado di dotare di personale preparato la Filiera del turismo. Un fatto molto grave in vista dei Giochi Olimpici di Cortina del 2026, ormai alle porte anche per il Cadore. Ci sono però degli istituti scolastici, come il Liceo Linguistico di Auronzo, la Scuola di Ottica di Pieve, la scuola del Mobile di Santo Stefano, che potrebbero fermare la tendenza alla fuga verso la pianura, anzi potrebbero, grazie alla vita tranquilla delle vallate cadorine, attrarre studenti esterni consentendo agli istituti cadorini di aumentare il numero d'iscritti. Per le esigenze del territorio -Cortina compresa- per essere attrattive dovrebbero nascere due convitti: uno a Pieve o dintorni; un altro in Comelico. Il convitto in Comelico servirebbe anche per completare l'offerta formativa di chi frequenta la scuola del Mobile di Santo Stefano e di Sedico che è già attrattiva. Gli studenti, infatti, anche coloro che iniziano la scuola a Sedico, negli anni conclusivi devono trasferirsi in Comelico per completare gli studi e dare gli esami. L' esempio più importante è la Scuola di Ottica di Pieve che oggi è costretta a rifiutare studenti extra cadorini, perché in Cadore non esiste un convitto dove alloggiare iscritti esterni. La dimostrazione di questa esigenza si ha nel fatto che ogni anno tra gli studenti che ottengono i migliori risultati, sono sempre più frequenti i nomi non cadorini e spesso di extracomunitari. Nei tempi passati, quando la Scuola di Ottica stava crescendo, anche se c'era solo il triennio, grazie agli studenti esterni raggiunse e superò la duecento unità. Arrivavano dall'Italia, ma anche da paesi esteri.  Oggi, come sono strutturate le lezioni, venire a Pieve per studiare costa troppo e le famiglie -anche quelle benestanti ma non ricche- non ce la fanno. Un esempio per tutti: gli affitta appartamenti di Calalzo, Domegge o Valle chiedono cifre esigue per l'alloggio dai 150 ai 250 Euro mensili. Ciò che rende più costosa la permanenza in Cadore sono però i trasporti: o risiedi in centro a Pieve, oppure con i mezzi pubblici spendi di media 330 €uro di trasporto per 10 mesi. E' quindi un problema che va affrontato al più presto specialmente dall'Ente Provincia. VITTORE DORO

lunedì 24 ottobre 2022




“In Viaggio, salute mentale in movimento”

 PIEVE DI CADORE

“In Viaggio, salute mentale in movimento” è il titolo delle iniziative che si stanno attuando a Pieve di Cadore nell'auditorium Cos-Mo per tornare a parlare di salute mentale nel territorio del Cadore. L'inaugurazione della mostra fotografica nella sala del Cos-Mo sabato 15 ottobre, è stata la prima occasione per riportare alla ribalta la salute mentale che in Cadore da quando non c'è più il referente storico, dottor Candeago, pur essendo sempre un problema irrisolto, non se ne parla. Il viaggio è iniziato grazie all'autorevole apporto di quattro Psichiatri, che lavorano o hanno lavorato nella Ulss1 Dolomiti. Dopo i saluti iniziali del dottor Claudio Michelazzi, Psicoterapeuta che presta servizio anche nelle Comunità territoriali di Auronzo e che ha condotto e moderato l’incontro, è salito sul palco il sindaco di Pieve di Cadore, Giuseppe Casagrande, che nelle vesti di padrone di casa ha ringraziato e dato il benvenuto ai presenti rinnovando la sua disponibilità a collaborare per la buona riuscita dell’evento. Si sono succeduti poi in qualità di organizzatori dell’evento il presidente Paolo Castagna e la responsabile del settore psichiatria Fabiana Del Fabbro, della cooperativa Itaca che da 25 anni gestisce in appalto le Comunità di Auronzo. Dopo aver portato i saluti ai presenti e auspicato una proficua collaborazione tra gli enti per ottenere sempre maggiori risultati sul piano terapeutico, il dott. Aldo Gatto direttore UOC Psichiatria Belluno, ha illustrato le urgenze epidemiologiche che riguardano in particolare la fascia giovanile. Gatto ha portato dei dati veramente allarmanti della situazione, ma ha rimarcato anche la grave carenza di personale, nelle varie professionalità che dovrebbero permettere la differenziazione degli interventi e una presa incarico precoce, sottolineando come questo renda difficile intervenire sia nella cura che nella prevenzione. Ha evidenziato infine la necessità di una sinergia tra i vari servizi alla persona per garantire l’efficacia degli interventi. “ Ha quindi parlato Simonetta Pocchiesa”, infermiera del servizio di alcologia di Auronzo che fa da istruttrice nel progetto yoga della risata”, ha spiegato Caterina Settin di Itaca,“ la quale ha illustrato il suo percorso personale in questa pratica orientale di meditazione e rilassamento. Ha spiegato che consiste nel compiere una risata liberatoria indotta, propiziata da una serie di esercizi di movimento e respirazione specifici. Questa pratica” ha aggiunto “ provoca reazioni positive della psiche, aiuta a risollevare l'umore, a migliorare la qualità della vita e gestire meglio le difficoltà quotidiane che si presentano. Questa attività viene solitamente praticata in un contesto di gruppo, ed è per questo che ha accolto la proposta delle educatrici delle Comunità. Lei è rimasta molto soddisfatta di come i presenti hanno partecipato nei 10 incontri e dei risultati ottenuti, come le foto esposte alla mostra dimostrano”.


 E' toccato alla dottoressa Fiorella Ciotti, vicepresidente dell’associazione Momentaneamente assenti, coorganizzatrice dell'evento, elencare tutti i progetti di attività promossi dall’associazione in questi 11 anni di vita, spiegando che le attività mirano a valorizzare doti e passioni che ognuno possiede, con il proposito di aiutare tutte le persone a superare la diffidenza e la paura per la sofferenza psichica e persegue la lotta allo stigma, ancora troppo presente. La mostra fotografica rimarrà aperta fino al 29 ottobre ed è visitabile secondo gli orari del Museo dell'Occhiale. VITTORE DORO

Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?”



Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?” Le Montagne di vetro di Dino Buzzati sono state le protagoniste di una recita fantastica che l'attore Sandro Buzzatti (nessuna parentela con lo scrittore) e il musicista Nelso Salton, hanno tenuto sabato 22 ottobre nell'auditorium Cos.Mo. L'opera di Buzzati è stata al centro della mobilitazione per la Malattia Mentale. 



”Una malattia“, ha spiegato il sindaco di Pieve di Cadore Giuseppe Casagrande aprendo lo spettacolo promosso dalla Cooperativa Itaca, dall’Associazione Momentaneamente Assenti, e dallo stesso Comune di Pieve,“che non può interessare soltanto i malati e i loro familiari, ma deve richiamare l’attenzione dell’intera società per raccontare esperienze e per sentire quali sono i bisogni di questi malati”. Lo spettacolo che ha avuto per protagonista l’amore per le montagne di Dino Buzzati è stato reso attuale dal duetto Buzzatti e Salton, ha voluto essere anche un’occasione per ricordare il grande scrittore Dino Buzzati a cinquant’anni dalla morte. Il testo dello spettacolo è stato tratto da uno degli scritti più belli tra quelli che lo scrittore bellunese ha dedicato alle Dolomiti:. All'inizio dello <spettacolo>, prima di entrare con la mente e lo spirito nel mondo buzzatiano, gli spettatori più anziani hanno immaginato di vedere le montagne, le Dolomiti, ancora con gli occhi e la mente di Dino, il mitico giornalista e descrittore che nella loro gioventù avevano imparato a seguire a zonzo per le crode illustrate con precisione quasi maniacale dall'autore. Per tutti comunque, grazie all'abilità del recitante- molto di più che semplice lettore- le MonTagne di vetro sono state un'autentica scoperta e che per chi lo aveva conosciuto di persona o dagli scritti, è stato un importante ripasso. Pochi sapevano che Buzzati riuscisse ad illustrare fatti tragici, come la morte di Tita Piaz, con tanto sentimento o che avesse tanto rispetto della vita umana, spesso mimetizzata sotto una scorza d'indifferenza, dalla quale però traspariva il rimprovero verso chi un rispettava l'essere umano vivo o morto, come nel caso dell'aviatore americano abbandonato dai suoi superiori per mesi appeso ad una corda sulla croda dov'era deceduto. Sentimenti aumentati dai commenti musicali del contrabasso di Salton. Quello che un italiano medio non può sapere è che nella Val Belluna vi sono dei paesaggi incredibili da immaginare. Paesaggi talmente orridi, quanto romantici: Montagne non belle esteticamente, ma ugualmente monumenti della natura. La cosa strana di Buzzati è che il reale non esclude il fantastico, sono inseparabili. Il suo modo di vedere le montagne e di ritradurle in un significato nuovo è suo pregio. Fuori Belluno, le crode sembrano spuntare dai prati. La Val Belluna e i suoi dintorni non sono belli, ma Buzzati se ne serve per il loro senso di mistero: possiedono meandri, luoghi veramente abbandonati non da Dio, ma dagli uomini, ma tali da far rileggere non solo questo libro, ma molti altri compresi gli articoli degli anni subito seguenti l'inizio del secondo dopoguerra. Un pomeriggio che senza tanto clamore ha riportato a galla i problemi irrisolti delle malattie mentali, da troppo tempo messi nell'angolo. Buzzati è un testimone fortemente influenzato dalla sua passione, dove i monti assumono carattere di metafora sul significato della vita e della morte, alle tragedie dell’alpinismo. E' un testimone fortemente influenzato dalla sua passione, dove i monti assumono carattere di metafora sul significato della vita e della morte. Dopo “Le montagne di vetro”.

La rassegna e la mostra fotografica si concluderanno, sempre in auditorium Cos-Mo. sabato 29 ottobre alle ore 17 con uno spettacolo messo in scena dall’Associazione Aitsam e curato dal Gruppo “Il Gabbiano”,
dalla Cooperativa Itaca, dall’Associazione Momentaneamente Assenti, e dallo stesso Comune di Pieve. VITTORE DORO

Negli articoli e nei racconti, introdotti e commentati da Enrico Camanni, si scopr


venerdì 21 ottobre 2022

ARREDAMONT

 Longarone, 21 ottobre 2022

Da sabato 29 ottobre fino alla domenica successiva, 6 novembre, ritorna a Longarone Arredamont, la Mostra dell’arredare in montagna, giunta quest’anno alla 44esima edizione. La cerimonia d’inaugurazione è in programma sabato alle 11. La manifestazione è stata presentata stamane a Palazzo Piloni, sede dell’Amministrazione provinciale di Belluno, dal presidente della Provincia e sindaco di Longarone Roberto Padrin, dal presidente di Longarone Fiere Gian Angelo Bellati, da Ernesto Contessa, presidente di C.I.T.A. - Consociazione Italiana dei Tappezzieri e Arredatori, e dal prof. Damiano Burigo del CFS – Centro di Formazione e Sicurezza di Belluno, che avranno un importante spazio con il loro stand. “Penso che ormai Arredamont sia diventata il nostro cavallo di battaglia e la fiera più importante nel panorama di Longarone fiere”. Esordisce così il Presidente Padrin motivando: “Questo grazie a un grande lavoro che Longarone fiere ha fatto, ma soprattutto alle nostre aziende che credono ancora fortemente in questa occasione di incontro con il grande pubblico. È un grande grazie che va sicuramente a loro, che sono la nostra forza, che negli anni hanno continuato a credere in Longarone Fiere e hanno portato a casa anche dei risultati significativi, e questo testimonia anche le presenze di queste edizioni. Le auguro veramente che ora il pubblico risponda alla grande. E’ una fiera che negli anni si è sempre più specializzata proprio cercando di concentrare l';attenzione sull’arredamento di montagna, che è una peculiarità nostra e che conferma il ruolo di Longarone quale fiera nazionale della montagna. Dobbiamo ribadire questo concetto in un momento estremamente importante dove la montagna soffre, ma la montagna bellunese forse soffre meno di altri e dobbiamo essere anche positivi da questo punto di vista”.Anche il Presidente Bellati sottolinea come Arredamont sia “una delle fiere più importanti della nostra fiera di montagna. Una fiera piccola, ma molto importante che presenta appunto anche quest';anno una ricchissima Arredamont: ci sono 167 imprese, 224 marchi rappresentati che vengono da più di 10 regioni italiane e più di 7 paesi europei e dell';estero. Anche quest';anno quindi questa è una fiera partecipatissima.Finalmente sembra che siamo fuori da quello che è stato covid che ha portato un problema grandissimo a tutte le fiere di tutto il mondo. Perché è stato il settore più colpito dalla pandemia con cali del fatturato anche fino al 100%. Adesso stiamo quindi ripartendo, le prospettive sono ottime e anche quest';anno ci saranno tantissime iniziative interessanti che vanno dalle grandi capacità che ha il nostro mondo di creare con l';artigianato dei prodotti stupendi, che si avvicinano quasi a dei prodotti artistici. Tanto che avremo compresente anche Arte in Fiera Dolomiti, quindi un grande esempio di manifestazione che vuole anche promuovere la cultura del territorio del bellunese. Sarà un';edizione interessante anche perché ci saranno dei convegni e dei momenti di approfondimento”. Numerosi i settori espositivi previsti: mobili e arredi, complementi di arredo, serramenti, scale, pavimenti, stufe, caminetti e sistemi di riscaldamento, arredo bagno e materiale per il restauro edilizio. Possiamo quindi offrire anche quest’anno un appuntamento unico nel suo genere in Italia che propone ai visitatori le novità del settore arredamento presentando prodotti originali accanto ai mobili e complementi d’arredo tradizionali. Arredamont è un cantiere in continua evoluzione ed accoglie proposte che non provengono solo dalle Dolomiti e dalla montagna veneta. Le esperienze, le tradizioni, i materiali di tutte le regioni dell’arco alpino sono gli elementi sui quali si focalizza l’interesse di un pubblico che guarda con attenzione all’arredamento e agli aspetti costruttivi oltre che agli spazi esterni della casa. E sempre provenienti da tutto l’arco alpino, non solo italiano, saranno presenti con uno stand i mascherai alpini, scolpendo le loro stupende maschere in legno. E per dare spazio anche ai piccoli artigiani di complementi d’arredo e realizzazioni artistiche, la fiera continua con il progetto che ha riscosso negli ultimi anni un grande successo, “L’Artigiano sotto l’Albero” :degli spazi ai piedi di una struttura lignea a forma di albero dedicati al piccolo artigianato di qualità. Non potevano mancare gli artigiani tappezzieri. Così ci racconta il Presidente Ernesto Contessa la loro partecipazione ad Arredamont: “Quest’anno la Consociazione Italiana Tappezzieri Arredatori continua il suo lavoro per promuovere e divulgare l’arte e il saper fare della tappezzeria. Siamo sempre più convinti, specialmente in questo periodo di grande passaggio e di innovazione, che c';è bisogno di far leva sui nostri punti e sui nostri valori di forza. Che sono la nostra storia, la nostra cultura, il nostro saper fare. Valori che dobbiamo anche sempre di più trasmettere ai giovani, perché il settore ha bisogno di forze nuove. Ci sono spazi per creare, per lavorare e questa nostra presenza deve essere proprio atta a raccontare quello che può fare un tappezziere, quella che è la nostra storia e la nostra cultura. E far innamorare, speriamo, anche altri a questo mestiere come lo siamo noi da una vita. Avremo degli incontri, quest' anno anche delle tessitrici, perché l';arte tessile è sempre stata a fianco della tappezzeria. Noi lavoriamo i tessili che qualcuno produce, che degli artisti producono. Avremo con noi, quindi anche degli artisti e avremo anche delle persone che stanno lavorando per promuovere l';artigianato e il saper fare italiano”.  E per continuare nel segno della formazione, fondamentale investimento per il futuro, è garantita la partecipazione anche del C.F.S., Centro per la Formazione e la Sicurezza di Belluno, e della Scuola del Legno di Sedico. In particolare, il prof. Damiano Burigo del CFS ci spiega che nel loro stand porteranno il “Museo diffuso dell';edilizia di montagna. Un progetto fatto assieme a 12 aziende della filiera edile della provincia di Belluno. Concluderemo con l';evento di domenica 6 novembre alle 15 in sala congressi con un progetto in cui il nostro professor Pierantonio Gris presenterà un recupero di un edificio rurale a Pianezze fatto attraverso l';uso dei pannelli solari. Invitiamo tutti a partecipare, non solo i tecnici del settore, perché è un convegno in cui si illustrerà la convenienza di questi pannelli solari e farà capire anche, per chi li ha già installati, come far performare al 100% il proprio impianto fotovoltaico”.


 


15 OTTOBRE 2022 QUANTI COMUNI

PIEVE DI CADORE

Per gli amministratori cadorini il Comune Unico è ancora un tabù. La conferma a si è avuta nell’incontro che il sindaco di Pieve di Cadore Giuseppe Casagrande e il Presidente della Magnifica Renzo Bortolot hanno organizzato per ascoltare le proposte che l’assessore alla programmazione regionale Francesco Calzavara ha portato nella sala della Magnifica in vista dell’arrivo in Consiglio Regionale del progetto di riordino dei Comuni, oggi considerati troppo numerosi e non adeguati alle necessità dei territori. Nella stessa occasione Francesco De Bettin, fondatore dell’Associazione Comelico Nuovo, ha illustrato il suo progetto per il riordino delle autonomie locali cadorine. E' ripreso, dunque, venerdì 14 ottobre, nella sala della Magnifica Comunità il difficile percorso tecnico amministrativo per razionalizzare il numero dei Comuni in Cadore. Il percorso è ripreso su iniziativa dell'Assessore alla programmazione della Regione Veneto, Francesco Calzavara, di Francesco De Bettin presidente della DBA Group e del sindaco del Borgo Valbelluna Stefano Cesa, stimolati dal sindaco di Pieve che ha moderato l'incontro. Il discorso è ripreso da zero, overossia partendo dalle indicazioni fornite dall'Assessore Calzavara e da De Bettin presidente della DBA Group dopo l'interruzione dell'iter amministrativo che era stato deciso nel corso del Consiglio Comunale tenutosi sempre in Magnifica, nell'estate del 2015, presieduto dal sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti, ma che dopo l'incontro unitario cadde nel vuoto a causa degli interessi contrastanti di alcuni consiglieri e sindaci di allora, che dal dibattito seguito alle proposte sul tappeto, è emerso che sono sempre gli stessi. E' toccato all'Assessore Calazavara aprire l'incontro fornendo i dati in suo possesso sulla situazione del Cadore: “I dati in mio possesso dicono che in tanti Comuni del Cadore ci sono dei problemi per erogare i servizi con uno standard accettabile. Credo che per iniziare un percorso che porti ad una proposta regionale questo deve essere condiviso, che parta dai cittadini e porti alla fusione. Questo incontro” ha aggiunto,” è importante perché si svolge su un territorio notoriamente contrario alle fusioni, perché la maggioranza dei Comuni non vuole perdere la sua identità. Se questo è il sentimento è comprensibile e quanto stiamo facendo vuole ottenere che ogni municipio conservi la sua identità, ma che venga amministrato in un altro modo. Una cosa è la bandiera con il vigile e un'altra cosa la gestione dei servizi e la loro amministrazione. Tra poco presenteremo in consiglio un piano di riordino territoriale, sviluppando i vari aspetti tra i quali le unioni. Per chi aderirà saranno previste maggiori risorse”. Sulla stessa linea – o quasi- è intervenuto De Bettin, con un suo progetto, secondo il quale il Cadore è in una brutta situazione, prevalentemente causata dal fatto che è come un condominio gestito da 22 amministratori che ognuno va in una direzione differente perché non è distinta la funzione pubblica da quella amministrativa. Un Cadore unito potrebbe diventare il secondo Comune della Provincia di Belluno e rappresentare le esigenze delle Terre Alto molto meglio di adesso. E' quindi i

giovedì 20 ottobre 2022



 GELATO n the road: dalla MIG - Longarone un nuovo primato europeo per il Gelato

artigianale. Arriva il primo cammino europeo dedicato ad un alimento. E come per la giornata europea sarà Gelato dedicato al Gelato artigianale. Per il presidente Bellati “Un progetto da tre milioni di euro per un itinerario con centro in Longarone”. “Possiamo dire che Longarone Fiere ha fatto bingo – commenta il Presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Gian Angelo Bellati – perché se pensiamo che oggi nel 2022 abbiamo vinto questo importantissimo progetto, approvato e finanziato dalla Commissione Europea, un itinerario riconosciuto dall';Ufficio di Venezia del Consiglio d';Europa, che ha come obiettivo anche quello di riconoscere questi itinerari importantissimi, che trascinano attività, attirano cultura e movimentano persone e merci… Ebbene 10 anni fa Longarone Fiere ispirò quella che oggi chiamiamo la Giornata europea del gelato artigianale – 24 marzo – un grande movimento d&#39;opinione, ma anche politico, che coinvolse tutto il Parlamento europeo. Il quale votò a grande maggioranza per questa Giornata europea del gelato con un risultato importantissimo per la nostra fiera a cui viene riconosciuto, come la città Longarone, di essere la fiera del gelato, la città del gelato. Quindi dopo dieci anni siamo felici di questo ulteriore riconoscimento che porta Longarone, la fiera di Longarone, le Dolomiti, la Provincia di Belluno, al centro del mondo in un settore così importante come quello del gelato”. Il progetto si chiama “GELATO n the road” e ha puntato sul gelato artigianale come prodotto turistico di consumo da promuovere, ma anche per promuovere la conoscenza dell'artigianato in tutta Europa. Il gelato è stato riconosciuto nel 2012 dal Parlamento europeo, e dall’allora presidente Antonio Tajani, come eccezionale. Oggi il gelato artigianale è ancora l&#39;unico alimento ad avere una giornata europea dedicata (Gelato Day), che dal 2013 si celebra ogni anno il 24 marzo. Il gelato artigianale rappresenta l';eccellenza in termini di qualità e sicurezza alimentare. Essendo orientato alla salute, il Gelato è ottenuto con metodi tradizionali per ridurre l'uso di materie plastiche e abbracciare un modello di sviluppo di Green Economy, volto a limitare l';uso della plastica e dei rifiuti. Inoltre, il gelato artigianale sostiene l'iniziativa del km 0, che valorizza i prodotti agroalimentari di ogni singolo Stato membro, ottenendo un grande riscontro da parte dei consumatori. Ed ecco allora per tutto il mondo del Gelato artigianale un gradissimo successo. “Longarone Fiere –capofila del progetto – ha presentato un progetto alla Commissione Europea: GELATO n the road, praticamente l'itinerario del gelato – continua Bellati. È un grandissimo successo, perché è un progetto vinto da tre milioni di euro che vuole creare, con centro in Longarone, un itinerario che parte dalla Georgia, passa attraverso la Bulgaria, la Serbia, la Croazia. In ognuno di questi paesi è un partner, o più partner. Arriva poi fino alla Slovenia, l';Italia, risale verso l'Austria, la Germania, la Polonia e poi torna verso la zona più occidentale che è quella del Belgio, Lussemburgo per scendere giù fino alla Spagna. Quindi un percorso lunghissimo, che per Longarone è importante, perché è al centro di questo percorso. il gelato è il simbolo della città di Longarone. MIG è la fiera più importante che ha Longarone Fiere Longarone, da più di 62 anni ormai. Quindi è la più antica fiera del mondo che riguarda il gelato. Ma questo è anche un altro record, perché questo è il primo itinerario che si basa su un prodotto food, su un alimento. Fra le altre cose, è riconosciuto anche dall'Ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa. Quindi si tratta di un itinerario che ha l&#39;obiettivo non solo di portare turismo, di portare business, ma che vuole anche confrontare le varie capacità di tutti questi territori attraversati di produrre il gelato artigianale, il gelato di qualità, e portare tutte queste esperienze di tutte le imprese del settore a Longarone Fiere, quando si celebra appunto la Mostra Internazionale del Gelato. È la dimostrazione di come i progetti europei siano importanti per una fiera molto internazionalizzata com'è la fiera del gelato, ma in generale la fiera di Longarone Dolomiti. Raggiunge in questo modo ancora di più l'obiettivo di essere l'unica fiera veramente di montagna di tutta Europa, che si presenta a tutti grazie ad un progetto innovativo, a un progetto che mette insieme più di 10 Paesi dell'Unione Europea su questo percorso stupendo che si chiamerà appunto l&#39;itinerario del gelato”. E se come dicevamo, capofila del progetto è Longarone Fiere Dolomiti, tanti sono i partner che cammineranno insieme lungo le rotte designate: Venetian Cluster (Italia), Ita-Bel Chamber of Commerce (Belgio), AGRIFOOD PARTNERSHIP OF WESTERN GREECE (Grecia), Women Business Council of Georgia (Georgia), Uniteis e.V. (Germania), la Camera CCIL (Lussemburgo), Belgrade Chamber of Commerce and Industry (Serbia), Regional Development Agency (Slovenia), ISTRIAN Ecomuseo di Dignano (Croazia), ETRI (Austria), Cloud Computing Business Association of Catalonia (Spagna), RRDA (Polonia),Chamber of Commerce and Industry Vratsa (Bulgaria), Dom Spain (Spagna).

Longarone, 20 ottobre 2022

giovedì 13 ottobre 2022

Al via la campagna vaccinale antinfluenzale


La campagna vaccinale antinfluenzale prenderà il via in Ulss Dolomiti, come nel resto del Veneto il 17 ottobre. Nei prossimi giorni, infatti, l’Ulss Dolomiti riceverà circa 40 mila dosi di vaccino antinfluenzale per condurre la campagna di immunizzazione 2022-2023. L’operatività avrà inizio lunedì 17 ottobre con la vaccinazione dei sindaci e di altre autorità del territorio che svolgeranno il ruolo di testimonial. Oggi la Direzione aziendale ha incontrato i rappresentanti dei Medici di medicina generale concordando la principali linee di lavoro.

In sintesi:• i Medici di medicina Generale avranno il ruolo di protagonisti dell’offerta vaccinale antinfluenzale ai loro assistiti destinatari della campagna, con particolare riferimento alle persone over 60, con patologie croniche o addetti ai servizi di rilievo istituzionale e sociale e agli ospiti dei Centri di Servizio. In occasione della vaccinazione antinfluenzale i Medici di famiglia potranno co-somministrare la quarta dose di vaccino covid;

• il Dipartimento di Prevenzione proseguirà nei Centri Vaccinali di Popolazione la somministrazione dei booster covid, proponendo nel contempo la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale.

Questa azione combinata ha l’obiettivo principale di ridurre la frequenza e la casistica grave delle due principali malattie respiratorie che certamente caratterizzeranno la stagione fredda.A seguire i prossimi appuntamenti della campagna vaccinale anti covid quarta dose prenotabile dal sito www.aulss1.veneto.it :martedì 11 ottobre 2022

CVP SALCE - Via col di

Salce 5/A 16:30/17:30   

prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second Booster e accesso libero


giovedì 13 ottobre 2022 

FELTRE Centro Prelievi 15:00/17:00 prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second Booster e accesso libero

CVP SALCE - Via col di Salce 5/A 09:30/12:30 

prenotazioni dal sito www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero


venerdì 14 ottobre 2022

CVP SALCE - Via col di Salce 5/A 11:30/12:30


prenotazioni dal sito www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero


FELTRE Centro Prelievi 15:00/17:00


prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero lunedì 17 ottobre 2022


Tai di Cadore - Piazzale Dolomiti 9:30/10:30

prenotazioni dal sito www.aulss1.veneto.it 

Per second Booster e accesso libero

martedì 18 ottobre 2022 Santo Stefano 17 -18.30

prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero

AGORDO- Piazzale

tamonich 12:00/13:00


prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero


venerdì 21

ottobre 2022


CVP SALCE - Via col di

Salce 5/A 11:30/12:30


prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero


FELTRE Centro Prelievi 15:00/17:00 prenotazioni dal sito

www.aulss1.veneto.it per second

Booster e accesso libero


«I dati che provengono dalle aree dell’emisfero australe già interessate dalla circolazione virale

influenzale attestano una particolare vivacità epidemiologica legata a due fattori principali:

l’affievolimento delle iniziative di contrasto del covid (mascherine, distanziamento sociale etc);

casistica ridotta dell’influenza nei due anni precedenti con conseguente minore attivazione del

sistema immunitario contro il virus dell’influenza» osserva Sandro Cinquetti Direttore del

Dipartimento di Prevenzione, «questo fa ritenere fortemente probabile un comportamento

analogo del virus dell’influenza nei nostri territori da novembre a febbraio con assoluta

necessità di proteggere soprattutto le persone anziane e fragili da questo ulteriore rischio

infettivo, impegnativo dopo oltre due anni di pesante circolazione virale covid».

«Sono particolarmente soddisfatto dello spirito collaborativo con il quale i medici di famiglia

hanno confermato il loro impegno nella campagna vaccinale antinfluenzale che oggi abbiamo

loro presentato» rileva Alessio Gioffredi Direttore del Distretto socio sanitario di Belluno «si

tratta di professionisti chiamati ad assistere numeri importanti di pazienti alcuni dei quali molto

impegnativi. Siamo certi che questo ulteriore sforzo organizzativo dei prossimi due mesi si

tradurrà in una riduzione degli accessi ambulatoriali dei singoli medici e del carico ospedaliero

per patologia respiratorie. Abbiamo invitato i medici di famiglia a farsi promotori di iniziative

attraverso il counselling e l’iniziativa assicurando da parte loro la massima accessibilità

dell’utente rispetto alla loro operatività».


Belluno, 12 ottobre 2022 

martedì 11 ottobre 2022

 


La Regione Veneto si candida a Regione europea dello Sport 2024

Martedì 11 ottobre l’assessore allo Sport della Regione del Veneto Cristiano Corazzari

interverrà al convegno &quot;La candidatura di Regione Veneto a Regione europea dello sport

2024. Sport e montagna: le opportunità delle Olimpiadi e Paraolimpiadi” nell’ambito della

Convention Dolomiti Sport 2022 alle 14 al Padiglione C di Longarone Fiere Dolomiti, a

Longarone (BL). Il convegno sarà l’occasione per lanciare la candidatura della Regione del

Veneto a Capitale Europea dello Sport 2024.

Entusiasta il Presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Gian Angelo Bellati. Quest’anno la Fiera

presenta una grande novità. Insieme a Dolomiti HoReCa e Dolomiti Show, dal 10 al 12 ottobre,

ospiterà anche la Dolomiti Sport Convention. “il primo intento, insieme con la Regione, è quello di

lanciare la candidatura della Regione del Veneto a Regione europea dello sport del 2024.

Secondo, è sicuramente la promozione del 2026. Un momento importantissimo per via delle

Olimpiadi, che verranno però ricordate come appuntamento importantissimo insieme con

tantissimi soggetti”. Grande attesa quindi per il convegno di martedì 11 ottobre dove, a partire

dalle ore 14, si terrà un evento di grande confronto con tutte quelle realtà che rappresentano il

mondo sportivo europeo, italiano e regionale, a partire dai suoi valori fondanti e più importanti.

Numerose le Istituzioni e le autorità attese per questo grande lancio. Ad accompagnare, infatti,

l’intervento dell’Assessore regionale Cristiano Corazzari, ci saranno l’Europarlamentare Rosanna

Conte, il Presidente del Coni Veneto, Dino Ponchio, il Comitato Paralimpico Veneto, il Presidente

della Provincia di Belluno, Roberto Padrin e molti altri. Importanti e autorevoli anche gli

approfondimenti che accompagneranno la presentazione di questa candidatura. In primis con

l’intervento del Presidente di Aces Europa, Gian Francesco Lupatelli che spiegherà in cosa consiste

la straordinaria azione dell’Associazione nella promozione dello sport a livello europeo.

Confermato l’intervento anche dell’Assessore allo sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca,

che racconterà l’esperienza della sua Regione quale Regione europea dello Sport 2022, tra

aspettative e risultati conseguiti. Ma anche il Comune di Treviso quale Città europea dello sport

2022. E i Comuni veneti, Città europee dello sport 2023. E ancora la Fondazione Cortina con il

Presidente Stefano Longo. E le testimonianze dell’importanza del lavora con lo sport per la

sostenibilità e l’inclusività. Con Giorgio Galotti di Fondazione Ecosistemi e le esperienze con la

disabilità della polisportiva Terraglio e l’Associazione Retina Veneto.

Longarone, 7 ottobre 2022


Per informazioni e per richiedere l’ingresso alla fiera all’evento si prega di contattare la segreteria:


Segreteria Dolomiti Sport

Tel. +39 0437 577 512

cristinabenvegnu@longaronefiere.it

 

PIEVE DI CADORE

Riprende venerdì 14 ottobre, nella sala della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore il difficile percorso per razionalizzare il numero dei Comuni in Cadore. Il percorso riprende su iniziativa dell'Assessore alla programmazione della Regione Veneto, Francesco Calzavara, di Francesco De Bettin presidente della DBA Group e del sindaco del Borgo Valbelluna Stefano Cesa che hanno organizzato un confronto tecnico-amministrativo sulle unioni e fusioni dei comuni. Il discorso riprende dopo l'interruzione dell'iter amministrativo che era stato deciso nel corso del Consiglio Comunale tenutosi sempre in Magnifica, nell'estate del 2015, presieduto dal sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti, ma che dopo l'incontro unitario cadde nel vuoto a causa degli interessi differenti di alcuni consiglieri e sindaci di allora, particolarmente di fede leghista. In quelle settimane, infatti, i sindaci del Centro Cadore avevano avviate delle trattative per la fusione dei comuni. Ma invece che seguire quanto auspicato dalla ipotesi nata nell’ambito della Magnifica Comunità, che per il Cadore Centrale auspicava un solo maxi comune, le cose andarono andare diversamente perché erano nate le ipotesi che sarebbero stati tre i comuni che sarebbero rimasti in Centro Cadore dopo le fusioni. Secondo le voci più più accreditate un comune importante sarebbe nato dalla fusione dei Comuni di Pieve, di Calalzo, di Domegge e Perarolo. Un secondo raggruppamento dalla fusioni di Lorenzago, Vigo e Lozzo, mentre Auronzo, non ci avrebbe ancora pensato. L’eventuale “supercomune” che uscirebbe dalla fusione di Pieve, Perarolo, Calalzo e Domegge, potrebbe contare su una popolazione di 8594 abitanti al 31 dicembre 2014 (3980 a Pieve - 2113 a Calalzo- 2121 a Domegge e 380 a Perarolo) e sotto l’aspetto economico e delle strutture, sarebbe anche il più favorito. Quello formato da Lozzo, Vigo e Lorenzago, conterebbe- sempre al 31 dicembre 2014, 3496 abitanti (1432 a Lozzo – 1510 a Vigo e 554 a Lorenzago). Quindi appena al di sopra delle soglia minima prevista dalle nuove leggi. Auronzo, invece, potrebbe non essere interessato a fusioni perché ha una popolazione di 3.388 abitanti, ma non risolverebbe i problemi legati al finanziamento dei nuovi comuni. Nello stesso periodo era stato fatto l’invito dai Comuni del Centro Cadore a quello di Valle di unirsi a loro, però non ha ottenuto una risposta. E' da questa situazione che venerdì dovrebbe ripendere il percorso unitario o, per lo meno, della fusione dei servizi. Una considerazione sempre più realistica vista la situazione energivora di oggi.


VITTORE DORO

lunedì 10 ottobre 2022


TERMINATO IL CORSO PER I NUOVI VOLONTARI

DAMIANO TORMEN

Si è concluso ieri (domenica 9 ottobre) il corso base per volontari di Protezione Civile. Alla Cal di Limana, nella base operativa della Provincia di Belluno, i 44 nuovi volontari hanno testato le nozioni teoriche apprese durante il percorso, secondo alcuni scenari che potrebbero ritrovare nell’attività vera e propria. Si sono cimentati nel montaggio tende, nel tracciamento di un campo per l’allestimento di una tendopoli, nell’uso di gruppi elettrogeni e torri faro, nell’utilizzo delle radio e dell’attrezzatura per emergenze di tipo idrogeologico (pompe e sacchi di sabbia). Infine, hanno sperimentato sul campo il corretto utilizzo dei dpi e le attività di segreteria tipiche della Protezione Civile. Poi, a fine giornata, hanno affrontato un test scritto per verificare le conoscenze acquisite sul campo.

Il percorso è durato 44 ore (comprese le 16 ore del corso sicurezza), secondo il programma previsto dalla Dgr 1389/2017. Hanno partecipato i volontari neo iscritti alle associazioni territoriali: Ana Belluno, Gruppo comunale Belluno, Aib Soverzene, Ari Belluno, Radio Club Nore, Aib Sospirolo, Radio Club Cime Bianche Agordo, Avac Santa Giustina, Ana Feltre, Volontari Alano di Piave e Volontari Quero.

«Ringrazio tutti i nuovi volontari e i docenti, che per l’occasione sono stati i volontari delle associazioni locali: hanno messo a disposizione il loro tempo per prepararsi a dare una mano nel momento del bisogno e continueranno a prestare le loro competenze» commenta il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Mattia Gosetti. «Sono una componente fondamentale delle nostre comunità locali non solo nelle occasioni di emergenza, che purtroppo abbiamo dovuto sperimentare, ma anche nella quotidianità della vita dei nostri paesi».

martedì 4 ottobre 2022

                                 


INVITO ALLE SOCIETA' SPORTIVE

Cari/e Presidenti, stiamo attraversando un momento turbolento e difficile ed il “caro bollette” degli ultimi mesi sta mettendo a dura prova il tessuto sociale e produttivo del nostro Paese. Questa situazione, già di per sé difficile, si innesta nella nostra provincia, in particolare nelle Terre Alte, su un terreno purtroppo già fertile per la presenza di un forte disagio adolescenziale, certificato dall’ULSS già da alcuni anni ed acuitosi a seguito della pandemia da Covid-19. Il disagio giovanile aumenta via via che i territori presentano difficoltà di relazione verso l’esterno per la scarsa presenza di servizi e dove spesso gli unici punti di ritrovo e socializzazione risultano i bar, tanto che i ragazzini si avvicinano all’alcool già a 13 anni. In questi territori le uniche strutture che permettono ai ragazzi di stare insieme nel ben-essere psicofisico, di socializzare, di intrattenere relazioni e di crescere in ambienti sani, sono le strutture sportive che, proprio per questo, assumono una valenza sociale rilevante e, spesso, unica. Stiamo assistendo da settimane alla progressiva chiusura di molte strutture sportive nella nostra provincia, ad incominciare dagli Stadi del Ghiaccio, indubbiamente strutture energivose, ma che danno sfogo ed accoglienza a centinaia di ragazzi dai 4 anni in su. Il primo a chiudere è stata la struttura di Pieve e a seguire quella di Alleghe; Feltre e Val di Zoldo sono a rischio e se chiuderanno anch’esse in tutta la provincia di Belluno rimarrà solo quella di Cortina d’Ampezzo. Pur comprendendo le difficoltà del momento, non possiamo pensare che la chiusura delle strutture sportive costituisca la soluzione ad un problema senza che se ne creino altri. Nelle nostre terre i ragazzi e le ragazze non hanno alternative all’aggregazione ed alla socializzazione, se non esercitare una pratica sportiva; chiudere queste strutture significa condannare i ragazzi all’isolamento. 


I PICCOLISSIMI

Dobbiamo tenere alta l’attenzione su queste problematiche affinché chi di dovere comprenda la valenza sociale delle nostre strutture sportive e la necessità che ne venga garantita l’apertura per contrastare il disagio giovanile, lo spopolamento ed il depauperamento generale della montagna. Ti chiediamo di aderire a questa giornata di sensibilizzazione per stringerci in un’alleanza sociale, perché il rischio concreto è che dopo gli stadi del ghiaccio sia il turno delle altre strutture presenti sul nostro territorio, già poche e proprio per questo essenziali per garantire ai nostri giovani ed alle nostre giovani un FUTURO. L’invito che vi rivolgiamo è quello di presenziare ad una manifestazione di sensibilizzazione che si svolgerà presso lo Stadio del Ghiaccio “Galvalux Arena” di Tai di Pieve di Cadore SABATO 8 OTTOBRE DALLE ORE 15.00 portando i ragazzi con le vostre divise sociali per fare massa critica e dire alla politica ed alle amministrazioni di tenere in considerazione i giovani, il nostro futuro, senza i quali futuro non ci sarà e che si aspettano motivi e ragioni per permanere sul territorio e non stimoli ad emigrare in cerca di opportunità che a casa loro più non trovano!! Grazie. Andrea Panciera – Presidente Hockey Club Pieve di Cadore