DOCUFILM "TIZIANO SENZA FINE"
PIEVE DI CADORE
“La serata di oggi non sembra un evento organizzato in un centro delle Dolomiti, seppure paese natale di Tiziano, ma potrebbe essersi verificato a Parigi, Roma o Londra” , ha commentato il regista Nino Criscenti al termine della proiezione del docufilm “Tiziano senza fine”, “tanta è la valenza culturale espressa sapientemente dagli organizzatori”. Continuando gli appuntamenti con l’Estate Tizianesca 2022, la rassegna che dal 2005 propone eventi vari, la proiezione del docufilm, ha segnato il momento più alto della stagione 2022: è stata sufficiente un’occhiata alla sala affollata, per rendersene conto. Nell’Auditorium Cos-Mo di Pieve di Cadore, infatti, è stato proiettato “Tiziano senza fine” con la presenza in sala del regista Nino Criscenti del autore delle musiche Matteo D’Amico e Stefania Mason, Enrico Maria dal Pozzolo e, al pianoforte, di Marco Scolastra che ha accompagnato il film con brani di Johann Sebastian Bach, Matteo D’Amico e con la sorpresa finale dell’incompiata partitura del musicista Baldassarre Galuppi. Il docufilm, prodotto dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Land Comunicazioni, in 52 minuti riesce a condensare la grandezza di Tiziano attraverso le sue opere iconiche, ma anche grazie al racconto di Tiziano visto come uomo. Una narrazione con la regia di Luca e Nino Criscenti, padre e figlio, maestri del documentario d’arte in Italia, guidata da tre voci d’eccezione – Enrico Maria dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason – e dalle musiche di Matteo d’Amico, “tra i più ricercati compositori contemporanei”, ha spiegato la presidente della Fondazione Giovanna Coletti, “ che ha fatto del rapporto tra musica, poesia e arte una sua personalissima cifra stilistica”.Il risultato si sgrana tra sguardi, voci, suoni: un insieme per entrare nella vita, privata e pubblica, e nell’opera di Tiziano, dai suoi primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto, sui luoghi dei suoi giorni – le montagne del suo Cadore, i colori della sua Venezia – e con le sue opere, viste là dove si conservano, nelle chiese, nei palazzi, nei musei di mezzo mondo. La sua vita, la sua pittura: i personaggi che ha ritratto e i ritratti di se stesso, le sfide, gli amori, le pene. Un percorso cronologico, con le voci dei tre studiosi registrate separatamente e inserite nel contesto dal regista, che si alternano agli sguardi sui dipinti, colti nell’intero e sezionati nei dettagli, alla ricerca della loro identità. Sguardi senza voci, accompagnati dai suoni. Non tutte le opere, non un catalogo, ma quasi tutti i capolavori, scelti per tratteggiare al meglio le fasi della storia di Tiziano. Buon viaggio, Tiziano, come messaggero della cultura e del Cadore, nel mondo.
VITTORE DORO

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