giovedì 11 agosto 2022

 

PIEVE DI CADORE 11 AGOSTO

Perché il 25 settembre non viene consentito il voto digitale agli studenti universitari fuori sede dato che ogni studente è obbligato ad avere lo Spid che lo identifica? Sarebbe la soluzione ottimale e senza pericolo di brogli di un problema che può pesare il 2% di astenuti alle prossime elezioni politiche.

Gli studenti universitari cadorini sono piuttosto arrabbiati perché la maggioranza di loro non potrà partecipare alle elezioni politiche del 25 settembre prossimo. “Il motivo è molto semplice” spiegano Alice, Margherita e altri,” perché la maggioranza di noi che studia fuori sede, domenica 25 non potrà essere presente nei loro paesi d'origine perché il giorno successivo 26 settembre, inizieranno le lezioni nei nostri atenei. Per questo tutti coloro che studiano fuori sede, come Padova, Ferrara, Udine, Verona e Venezia, nei giorni vicini alla domenica elettorale, saranno impegnati nel reperire l'alloggio e prepararsi per iniziare il nuovo anno di studi. Inoltre, c'è anche il problema della spesa: oggi non sono più previsti rimborsi nemmeno delle spese di viaggio, com'era per gli emigranti anni fa. Uno studente, specialmente proveniente dalle Dolomiti, possiede denaro sufficiente solo per studiare. Non può quindi permettersi la spesa di un viaggio andata e ritorno solo per votare. Per questo, la maggioranza di noi non rientrerà a casa perché l'impegno dell'inizio del nuovo anno accademico non consente la perdita di una giornata solamente per votare e lo stress conseguente a un viaggio mediamente di otto-dieci ore”. Non è una banalità: perché questi giovani si sentono defraudati di un diritto che hanno tutti i cittadini italiani, compresi quelli che hanno la residenza all'estero. Questi ultimi, tra l'altro possono votare per corrispondenza, mentre quelli temporaneamente fuori sede non possono farlo. Infine, si parla molto dell'aumento dell'astensione al voto. L'assenza dai seggi degli studenti fuori sede, in Provincia di Belluno potrebbe pesare per almeno il 2 % degli aventi diritti al voto. “Forse”, aggiunge Alice, “ potremo pensare che lo ostacolino apposta, considerando che il voto dei giovani potrebbe essere innovativo e cambiare i rapporti tra i partiti”. “Ci sono, poi”, aggiunge Carlotta, studentessa all'ateneo patavino, chi come mè che in quei giorni è in gita all'estero già programmate dalle università. Io sarò a Parigi e non potrò senz'altro rientrare a casa. Il voto per gli studenti universitari” aggiunge, “è un problema che è sul tappeto da anni e che oggi sarebbe risolvibile con il voto digitale. Sarebbe una soluzione ottimale e senza pericolo di brogli perché ogni studente è obbligato ad avere lo Spid che lo identifica. Quindi sarebbe un metodo attuale e senza pericoli”.VITTORE DORO

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