PIEVE DI CADORE
Con la conclusione degli esami di licenza della scuola dell'obbligo, inizia la raccolta delle iscrizioni alle scuole secondarie superiori degli studenti di terza media per l'anno scolastico 2025-2026. Ritorna sempre più attuale il problema dello spopolamento degli istituti scolastici cadorini, alcuni dei quali non raccoglieranno un numero d'iscritti sufficiente per iniziare il nuovo corso scolastico. Considerando che il calo demografico nelle Terre Alte prosegue, l'unico modo per avere studenti <nuovi> è quello di promuovere l'immigrazione scolastica per fermare lo spopolamento e quindi tenere aperti gli istituti scolastici con pochi iscritti. In realtà, in Cadore e Cortina ci sono degli istituzioni scolastiche di qualità ed è risaputo che la scuola di qualità attrae studenti anche non cadorini, puntando sul livello d'istruzione esistente e sulle le caratteristiche ambientali del territorio dolomitico e sulla situazione sociale esistente. L'unico neo di queste scuole è che oggi non ci sono condizioni ottimali per accoglierli. Uno dei problemi che condizionano il calo delle nascite in Cadore è legato alla difficoltà delle famiglie a dare una istruzione ai propri figli. Non parlo solo di chi abita nelle località più lontane dagli Istituti scolastici, ma anche nei paesi di fondo valle. Fino a quando è esistito il Distretto Scolastico n°1 Cadore, il problema era minimo perché ogni anno l'ente provvedeva a razionalizzare la richiesta di nuovi indirizzi scolastici del territorio. All'interno del Distretto, infatti, ad eccezione delle scuole di specializzazione, come agraria e aviazione, esistevano tutti gli indirizzi scolastici in grado di rispondere alle esigenze del territorio, compresa l'informatica. Mancava solo l'istituto per geometri. Con la trasformazione del Distretto in Comitato d'Ambito i responsabili scolastici (sindaci e docenti) mancando una programmazione concreta, per difendere il loro campanile, hanno creato delle disfunzioni che hanno portato allo <spezzatino degli Istituti scolastici> senza senso che non rispondendo più alle necessità dei territori, hanno provocato la discesa verso la pianura di almeno 160 studenti all'anno, depauperando le scuole cadorine e ampezzane di nuova linfa, portandole sull'orlo della chiusura. per carenza d'iscrizioni. Vedi l'ENAIP di Calalzo che ha già chiuso, lasciando un territorio che vive anche di turismo, senza una scuola professionale in grado di dotare di personale preparato la Filiera del turismo. Un fatto molto grave in vista dei Giochi Olimpici di Cortina del 2026, ormai alle porte anche per il Cadore. Ci sono però degli istituti scolastici, come il Liceo Linguistico di Auronzo, la Scuola di Ottica di Pieve, la scuola del Mobile di Santo Stefano, che potrebbero fermare la tendenza alla fuga verso la pianura, anzi potrebbero, grazie alla vita tranquilla delle vallate cadorine, attrarre studenti esterni consentendo agli istituti cadorini di aumentare il numero d'iscritti. Per le esigenze del territorio -Cortina compresa- per essere attrattive dovrebbero nascere due convitti: uno a Pieve o dintorni; un altro in Comelico. Il convitto in Comelico servirebbe anche per completare l'offerta formativa di chi frequenta la scuola del Mobile di Santo Stefano e di Sedico che è già attrattiva. Gli studenti, infatti, anche coloro che iniziano la scuola a Sedico, negli anni conclusivi devono trasferirsi in Comelico per completare gli studi e dare gli esami. L' esempio più importante è la Scuola di Ottica di Pieve che oggi è costretta a rifiutare studenti extra cadorini, perché in Cadore non esiste un convitto dove alloggiare iscritti esterni. La dimostrazione di questa esigenza si ha nel fatto che ogni anno tra gli studenti che ottengono i migliori risultati, sono sempre più frequenti i nomi non cadorini e spesso di extracomunitari. Nei tempi passati, quando la Scuola di Ottica stava crescendo, anche se c'era solo il triennio, grazie agli studenti esterni raggiunse e superò la duecento unità. Arrivavano dall'Italia, ma anche da paesi esteri. Oggi, come sono strutturate le lezioni, venire a Pieve per studiare costa troppo e le famiglie -anche quelle benestanti ma non ricche- non ce la fanno. Un esempio per tutti: gli affitta appartamenti di Calalzo, Domegge o Valle chiedono cifre esigue per l'alloggio dai 150 ai 250 Euro mensili. Ciò che rende più costosa la permanenza in Cadore sono però i trasporti: o risiedi in centro a Pieve, oppure con i mezzi pubblici spendi di media 330 €uro di trasporto per 10 mesi. E' quindi un problema che va affrontato al più presto specialmente dall'Ente Provincia. VITTORE DORO