29 aprile ferrovia Venezia -Cortina d'Ampezzo
PIEVE DI CADORE
ALL'ASSESSORE AI TRASPORTI DELLA REGIONE VENETO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO
AL SINDACO DI CORTINA
Nel settembre del 2017, dopo l'incontro per la presentazione dei progetti sul prolungamento della Ferrovia Ponte nelle Alpi - Calalzo fino a Cortina D'Ampezzo avvenuto in Magnifica Comunità di Cadore, ero intervenuto sul blog "Il Cadore è...."per spiegare l'impossibilità di realizzare un collegamento ferroviario Venezia -Cortina con il progetto proposto dai sindaci cadorini. Il giorno della presentazione del progetto della nuova Stazione Ferroviaria di Calalzo- Pieve di Cadore – Cortina avvenuto nell'attuale Stazione di Calalzo, illustrai al direttore di Venezia della rete RFI intervenuto alla cerimonia, la proposta sotto riportata che non è altro che l'evoluzione del progetto proposto dal Sindacato CISL nel 1979-80, all'assessore Regionale Fabris, quando si trattò di ammodernare il tratto ferroviario Ponte nelle Alpi -Calalzo, sul quale il traffico ferroviario era sospeso a causa della inadeguatezza della linea.
In questi anni dalla Regione Veneto, come previsto, in attesa del pronunciamento dei sindaci, non sono arrivate notizie positive, ma tutto è caduto nel silenzio. Lo scorso anno in Cadore c'è stato un consistente rinnovo delle amministrazioni comunali (12 su 22) e alcuni dei sindaci del 2017-2018 non sono più in carica. Ai nuovi eletti delle varie liste, l'Agenzia di Stampa Ladina Auros, che da tempo cerca l' unificazione dei Comuni Cadorini e una nuova effettiva collaborazione con Cortina D'Ampezzo, com'è avvenuto con i Mondiali di Sci Alpino appena conclusi, ritiene opportuno proporre agli amministratori locali, una soluzione al problema del collegamento veloce Venezia -Cortina che potrebbe essere fatto proprio anche dalla Regione Veneto.
La proposta.
Prendendo per realistica la possibilità che la Regione voglia collegare Venezia con Cortina con un treno turistico che in tempi ragionevoli colleghi Venezia- la Porta delle Dolomiti – a Cortina - centro olimpico- dove nel 2026 si terranno i Giochi l'Agenzia di Stampa Ladina Auros di Pieve di Cadore, propone una soluzione che potrebbe essere realizzata in tempi brevi.
Se l'obiettivo è quello di collegare le due località nel minor tempo possibile, oggi il problema è la perdita di tempo imposta al treno per percorrere due volte nello stesso viaggio, il tragitto dalla stazione di Perarolo a quella di Calalzo e viceversa. Un allungamento del viaggio di almeno mezzora tra la partenza del treno dalla stazione di Perarolo, il suo arrivo a Calalzo e poi l'arrivo alla stazione delle autocorriere nel Piazzale Dolomiti di Tai, dove inizia la linea automobilistica della Valle del Boite. Quindi la linea ferroviaria per Cortina dovrebbe avere come inizio della deviazione per Cortina, la stazione di Perarolo e non quella di Calalzo. Il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, sia durante l'incontro con l'Assessore De Berti, che in tempi successivi, ha più volte affermato che a lui non interessa quale strada percorra il treno, ma la sua esigenza è solo quella della durata del viaggio da Venezia a Cortina.
Se
questo è il problema, esiste una sola soluzione: dalla stazione di
Perarolo, per andare a Cortina, il treno non deve andare a Calalzo,
ma con una linea nuova costruita costeggiando il Torrente Boite sul
lato di Cibiana, raggiungere la stazione di Cortina, che dovrebbe
essere costruita ex novo in una zona quasi centrale della città
ampezzana e con la possibilità di collegarsi ( forse con un tunnel) con una linea
verso Dobbiaco e Brunico per chiudere l'anello dolomitico tanto
auspicato da Luca Zaia e dal BARD. E' una soluzione che era stata
chiesta dai cittadini della Valle del Boite ancora prima che il treno
arrivasse a Calalzo. E che ritorna di attualità proprio adesso che
si parla dei Giochi Olimpici a Cortina nel 2026. Secondo un progetto
del Ministero dei Lavori Pubblici , una derivazione della linea
Longarone Calalzo, avrebbe dovuto raggiungere Dogana alle porte di
Cortina che allora era ancora austriaca. Una idea ancora
più valida oggi e realizzabile per le Olimpiadi. Allora
non se ne fece nulla e la popolazione della Valle del Boite fermò
per molte ore il primo convoglio diretto a Calalzo, mettendo
delle traversine sui binari. La foto delle dimostrazioni che ci sono
state alla curva di Sant'Andrea il 20 maggio 1914, con i sindaci in
testa, dimostra la grande richiesta di una linea ferroviaria lungo il torrente Boite. La popolazione non
ottenne nemmeno la fermata a Sant'Andrea e dovette accettare di
allungare i tempi di percorrenza arrivando a Calalzo per poi arrivare
con i propri mezzi nei loro paesi. E' chiaro che la stazione di
Calalzo , anche in presenza di una linea diretta per Cortina,
dovrebbe rimanere efficiente per un eventuale prolungamento in Valle d'Ansiei e in Comelico, come previsto dal progetto firmato
dall'ingegner Giuseppe Corte nel 1928. La prima trance di questo
progetto prevedeva il prolungamento della ferrovia da Calalzo fino a
Cimagogna, per una lunghezza di 12 chilometri.
VITTORE
DORO
AGENZIA DI STAMPA LADINA AUROS
e-mail stampacadore@gmail.com

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