martedì 15 giugno 2021

 

LA FERROVIA VENEZIA CORTINA VIA CADORE

Il confronto pubblico sul collegamento ferroviario Venezia – Cortina -via Cadore, organizzato dalla Magnifica Comunità e svoltosi al Cos-Mo sabato 5 giugno 2021, ha finalmente fatto chiarezza sulle intenzioni dei sindaci cadorini sulla linea ferroviaria che dovrebbe collegare Venezia a Cortina attraverso il Cadore. Unico dilemma che alla Regione Veneto resta da sciogliere con il progetto definitivo, sarà la finalità che dovrebbe avere la linea: Linea Turistica veloce o Linea Commerciale? Non è un dilemma di poco conto: veloce, se dovesse essere turistico e adibito anche al trasporto dei pendolari; non condizionata dalla velocità se adibita al trasporto misto viaggiatori e merci. Poiché, da quanto emerso dalle dichiarazioni di Renzo Bortolot, presidente della Magnifica Comunità e organizzatore del confronto, il progetto di Ferrovia delle Dolomiti illustrato in quella occasione è quello sottoscritto dalla maggioranza dei comuni cadorini, ad eccezione di uno che non lo ha votato: il documento è stato infatti firmato da 21 sindaci su 22, quindi un documento unitario che merita di essere preso nella dovuta considerazione dalla Regione e dallo Stato”. Ciò vorrebbe dire che la Regione Veneto per non andare contro la volontà dei sindaci cadorini e non fare una scelta antieconomica, non prenderà nessuna decisione, mettendo in naftalina la linea ferroviaria delle Dolomiti. Per la Regione non decidere sarà però difficile perché i Giochi Olimpici di Cortina incombono e il treno è indispensabile per risolvere alcuni problemi per il movimento degli spettatori dagli aeroporti di Venezia e Treviso verso Cortina d'Ampezzo. Stando così le cose, l'unica soluzione potrebbe essere la divisione del problema: una tratta ferroviaria veloce che colleghi Venezia con Cortina realizzabile in tempi brevi, quindi in tempo per l'inaugurazione dei Giochi Olimpici, del 2026, lasciando la costruzione nel tempo- forse 10-12 anni- la Ferrovia delle Dolomiti, salvando così capra e cavoli. Probabilmente è per questo che l'assessore Elisa De Berti ha organizzato a Belluno per giovedì 17 giugno un incontro con i sindaci cadorini interessati alla linea ferroviaria delle Dolomiti. In realtà, ciò che conta per la Regione Veneto e per la stessa Cortina Olimpica è solo un collegamento veloce che porti la massa degli sportivi che intenderanno assistere ai Giochi, nel più breve tempo possibile, dagli aeroporti di Catullo di Verona, Canova di Treviso, Bergamo, e Marco Polo di Venezia ai campi di gara e agli alberghi dove saranno alloggiati, quindi in Valle del Boite. La costruzione di una linea ferroviaria veloce Venezia – Cortina è auspicata anche dalla città di Dobbiaco che vedrebbe come il fumo negli occhi la costruzione dell' ipotizzato collegamento Brunico -Cortina, perché teme che la piana di San Candido – Dobbiaco venga tagliata fuori e di conseguenza perdere numeri importanti di spettatori e atleti. Una preoccupazione espressa più volte nel corso di interviste rilasciate negli anni 2017.2018 , 2019 e 2020 dal già sindaco di Dobbiaco, Boccher, all'Agenzia di stampa Ladina per i quotidiani bellunesi, anche di recente. E' comunque da tenere presente che la battaglia dei sindaci cadorini perché il treno passi sotto casa, ha fatto perdere quasi del tutto il fascino e l'interesse per il treno che fino a una decina di anni fa legavano la quasi totalità dei cadorini e dei turisti che visitavano le Dolomiti: oggi l'automobile e il pullman sono preferiti al treno sia per i tempi di percorrenza, che per la lentezza dei convogli sulla tratta ferroviaria Venezia -Ponte nelle Alpi- Calalzo, dove attualmente il tempo di percorrenza è di 2 ore e 35 minuti. Un tempo che nella migliore delle ipotesi, dopo i lavori programmati per l'estate 2021, come ha spiegato l'ingegner Piccolin, si ridurrebbe a 2 ore: sempre troppo lento per le necessità del territorio e specialmente per gli studenti e i pendolari che per arrivare a Belluno alle 8 del mattino sono costretti a partire alle 5,50 per percorrere 50 -60 chilometri. Ecco, che allora, si rende necessaria una scelta differente: per la tratta Ponte nelle Alpi- Cortina Olimpica: una deviazione con un tratta completamente nuova che partendo dalla stazione di Perarolo percorra la Valle del Boite e raggiunga direttamente la Stazione di Cortina D'Ampezzo, eliminando i tempi necessari attualmente per arrivare a Calalzo e poi per ritornare in Valle del Boite: (Piazzale Olimpico di Tai ) un becco d'anatra per percorrere il quale sono necessari almeno 30- 40 minuti. Una soluzione, che grazie al Blog dell'Agenzia di Stampa Ladina Auros, già a conoscenza delle autorità che dovranno decidere sui trasporti ferroviari nelle Dolomiti da tempo. VITTORE DORO 






venerdì 30 aprile 2021

A PROPOSITO DI COLLEGAMENTO VELOCE VENEZIA -CORTINA D'AMPEZZO


 

29 aprile ferrovia Venezia -Cortina d'Ampezzo

PIEVE DI CADORE

ALL'ASSESSORE AI TRASPORTI DELLA REGIONE VENETO

AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO

AL SINDACO DI CORTINA 


Nel settembre del 2017, dopo l'incontro per la presentazione dei progetti sul prolungamento della Ferrovia Ponte nelle Alpi - Calalzo fino a Cortina D'Ampezzo avvenuto in Magnifica Comunità di Cadore, ero intervenuto sul  blog "Il Cadore è...."per spiegare l'impossibilità di realizzare un collegamento ferroviario Venezia -Cortina con il progetto proposto dai sindaci cadorini. Il giorno della presentazione del progetto della nuova Stazione Ferroviaria di Calalzo- Pieve di Cadore – Cortina avvenuto nell'attuale Stazione di Calalzo, illustrai al direttore di Venezia della rete RFI intervenuto alla cerimonia, la proposta sotto riportata che non è altro che l'evoluzione del progetto proposto dal Sindacato CISL nel 1979-80, all'assessore Regionale Fabris, quando si trattò di ammodernare il tratto ferroviario Ponte nelle Alpi -Calalzo, sul quale il traffico ferroviario era sospeso a causa della inadeguatezza della linea.

In questi anni dalla Regione Veneto, come previsto, in attesa del pronunciamento dei sindaci, non sono arrivate notizie positive, ma tutto è caduto nel silenzio. Lo scorso anno in  Cadore c'è stato un consistente rinnovo delle amministrazioni comunali (12 su 22) e alcuni dei sindaci del 2017-2018 non sono più in carica. Ai nuovi eletti  delle varie liste, l'Agenzia di Stampa Ladina Auros, che da tempo cerca l' unificazione dei Comuni Cadorini   e una nuova effettiva collaborazione con Cortina D'Ampezzo, com'è avvenuto con i Mondiali di Sci Alpino appena conclusi, ritiene opportuno proporre agli amministratori locali, una soluzione al problema del collegamento veloce Venezia -Cortina che potrebbe essere fatto proprio anche dalla Regione Veneto.

La proposta.

Prendendo per realistica la possibilità che la Regione voglia collegare Venezia con Cortina con un treno turistico  che in tempi ragionevoli colleghi Venezia- la Porta delle Dolomiti – a Cortina - centro olimpico- dove nel 2026 si terranno i Giochi l'Agenzia di Stampa Ladina Auros di Pieve di Cadore, propone una soluzione che potrebbe essere realizzata in tempi brevi.

Se l'obiettivo è quello di collegare le due località nel minor tempo possibile, oggi   il problema è la perdita di tempo imposta al treno per  percorrere due volte nello stesso viaggio,  il tragitto dalla stazione di Perarolo a quella di Calalzo e viceversa. Un allungamento del viaggio di almeno mezzora tra la partenza del treno dalla stazione di Perarolo, il suo arrivo a Calalzo e poi l'arrivo alla stazione delle autocorriere nel Piazzale Dolomiti di Tai, dove inizia la linea automobilistica della Valle del Boite. Quindi la linea ferroviaria per Cortina  dovrebbe avere come inizio della deviazione per Cortina, la stazione di Perarolo e non quella di Calalzo. Il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, sia durante l'incontro con l'Assessore De Berti, che in tempi successivi, ha più volte affermato che a lui non interessa quale strada percorra il treno, ma la sua esigenza è solo quella della durata  del viaggio da Venezia a Cortina.

Se questo è il problema, esiste una sola soluzione: dalla stazione di Perarolo, per andare a Cortina, il treno non deve andare a Calalzo, ma con una linea nuova costruita costeggiando il Torrente Boite sul lato di Cibiana, raggiungere la stazione di Cortina, che dovrebbe essere costruita ex novo in una zona quasi centrale della città ampezzana e con la possibilità di collegarsi ( forse con un tunnel) con una linea verso Dobbiaco e Brunico per chiudere l'anello dolomitico tanto auspicato da Luca Zaia e dal BARD. E' una soluzione che era stata chiesta dai cittadini della Valle del Boite ancora prima che il treno arrivasse a Calalzo. E che ritorna di attualità proprio adesso che si parla dei Giochi Olimpici a Cortina nel 2026. Secondo un progetto del Ministero dei Lavori Pubblici , una derivazione della linea Longarone Calalzo, avrebbe dovuto raggiungere Dogana alle porte di Cortina che allora era ancora austriaca. Una idea ancora più valida oggi e realizzabile per le Olimpiadi.  Allora non se ne fece nulla e la popolazione della Valle del Boite fermò per molte ore  il primo convoglio diretto a Calalzo, mettendo delle traversine sui binari. La foto delle dimostrazioni che ci sono state alla curva di Sant'Andrea il 20 maggio 1914, con i sindaci in testa,  dimostra la grande richiesta di una linea ferroviaria  lungo il torrente Boite. La popolazione non ottenne nemmeno la  fermata a Sant'Andrea e dovette accettare di allungare i tempi di percorrenza arrivando a Calalzo per poi arrivare con i propri mezzi nei loro paesi. E' chiaro che la stazione di Calalzo , anche in presenza di una linea diretta per Cortina, dovrebbe rimanere efficiente per un eventuale prolungamento in Valle d'Ansiei e in Comelico, come previsto dal progetto firmato dall'ingegner Giuseppe Corte nel 1928. La prima trance di questo progetto prevedeva il prolungamento della ferrovia da Calalzo fino a Cimagogna, per una lunghezza di 12 chilometri.
VITTORE DORO

AGENZIA DI STAMPA LADINA AUROS 

e-mail stampacadore@gmail.com