E' l'azione di gruppi di potere che in altri luoghi d'Italia prendono il nome di mafia o di conventicole. Non hanno colore politico: sono persone inqualificabili che dopo aver convinto molti cittadini possibilisti a non presentare una seconda lista civica o di partito, fanno leva sulla loro potenza economica o sociale per non consentire la costituzione di un consiglio comunale regolare, in grado di prendere quelle decisioni necessarie per riportare l'economia al livello di alcuni anni fa. Sono le stesse organizzazioni che hanno spinto a votare NO! al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, senza spiegare alle persone succubi della televisione e dei discorsi da bar, in che palude saremo finiti. Ora, dopo aver demolito anche moralmente i cittadini del Comune di Pieve, questi gruppi si stanno impegnando, invece che per fare una lista alternativa a quella che è stata presentata il 29 marzo, a nascondere quella faccia che non hanno avuto il coraggio sottoporre al giudizio dei cittadini elettori. Lo fanno nel modo più subdolo: nascondendosi dietro a persone rispettabili per essere più convincenti. Oggi, vorrebbero commissariare nuovamente-sarebbe la terza volta- il Comune di Pieve. Per quali motivi? Forse perché si aspettano di saccheggiarlo come hanno fatto nei decenni passati e farne pagare le spese ai cittadini più deboli? Una situazione che è stata evidenziata dall'impossibilità di formare una seconda lista anche da parte di una persona che ha dovuto abbandonare il suo tentativo a causa della mancanza di senso civico e di amore per il proprio paese, portandolo al fallimento. “Ho metaforicamente bussato a decine di porte", ha affermato questa persona, "alcune hanno aperto lasciando però la catenella di sicurezza, tante altre non hanno neppure aperto, facendo addirittura segno scaramantici di scongiura alla mia proposta. Quale sia la “paura” non me lo so spiegare". Purtroppo le porte chiuse non lo sono a caso, ma su suggerimento di qualche gruppo, che forse in cambio ha promesso un posto di lavoro oppure un altro favore. Votare è un diritto ed un dovere sanciti da quella Costituzione Italiana per la quale è stata invocata la difesa al voto referendario, ma che ancora non è attuata nelle parti che danno gli stessi diritti ai cittadini. Chi invita un suo simile a non votare priva questa persona di un diritto sacrosanto conquistato dal Popolo Italiano con il sangue e con il lavoro e non agendo da carbonari ma alla luce del sole. Nessuno può essere invitato a disertare le urne, senza commettere un reato nei confronti della persona alla quale si rivolge. Fatevi coraggio, cadorini, il voto è una conquista, compresa la decisione di votare scheda bianca se la proposta non è condivisa.
martedì 30 maggio 2017
CHI ODIA PIEVE DI CADORE A TAL PUNTO DA CONDANNARLO AL DEGRADO ECONOMICO E MORALE?
E' ciò che pensa chi, in questi giorni cruciali per cercare un'amministrazione comunale efficiente e in grado di farlo risalire dalla china dov'è scivolato in questi mesi, sente negli ambienti più disparati, anche da persone nelle quali avrebbe fiducia, l'invito a disertare le urne l'11 giugno, dove c'è in lizza una sola lista. Dunque, ci risiamo: il tentativo di non consentire il raggiungimento del quorum che era miseramente fallito nelle elezioni del 2012, viene riproposto nuovamente, creando una campagna di diffamazioni e di bugie tali da convincere i cittadini più deboli a non recarsi a votare. Tra l'altro, con un'azione riprovevole, queste persone che non sono capaci di fare altro che maldicenza, stanno cercando anche di mettere in bocca al sindaco Maria Antonia Ciotti parole che lei non ha mai pronunciato.
E' l'azione di gruppi di potere che in altri luoghi d'Italia prendono il nome di mafia o di conventicole. Non hanno colore politico: sono persone inqualificabili che dopo aver convinto molti cittadini possibilisti a non presentare una seconda lista civica o di partito, fanno leva sulla loro potenza economica o sociale per non consentire la costituzione di un consiglio comunale regolare, in grado di prendere quelle decisioni necessarie per riportare l'economia al livello di alcuni anni fa. Sono le stesse organizzazioni che hanno spinto a votare NO! al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, senza spiegare alle persone succubi della televisione e dei discorsi da bar, in che palude saremo finiti. Ora, dopo aver demolito anche moralmente i cittadini del Comune di Pieve, questi gruppi si stanno impegnando, invece che per fare una lista alternativa a quella che è stata presentata il 29 marzo, a nascondere quella faccia che non hanno avuto il coraggio sottoporre al giudizio dei cittadini elettori. Lo fanno nel modo più subdolo: nascondendosi dietro a persone rispettabili per essere più convincenti. Oggi, vorrebbero commissariare nuovamente-sarebbe la terza volta- il Comune di Pieve. Per quali motivi? Forse perché si aspettano di saccheggiarlo come hanno fatto nei decenni passati e farne pagare le spese ai cittadini più deboli? Una situazione che è stata evidenziata dall'impossibilità di formare una seconda lista anche da parte di una persona che ha dovuto abbandonare il suo tentativo a causa della mancanza di senso civico e di amore per il proprio paese, portandolo al fallimento. “Ho metaforicamente bussato a decine di porte", ha affermato questa persona, "alcune hanno aperto lasciando però la catenella di sicurezza, tante altre non hanno neppure aperto, facendo addirittura segno scaramantici di scongiura alla mia proposta. Quale sia la “paura” non me lo so spiegare". Purtroppo le porte chiuse non lo sono a caso, ma su suggerimento di qualche gruppo, che forse in cambio ha promesso un posto di lavoro oppure un altro favore. Votare è un diritto ed un dovere sanciti da quella Costituzione Italiana per la quale è stata invocata la difesa al voto referendario, ma che ancora non è attuata nelle parti che danno gli stessi diritti ai cittadini. Chi invita un suo simile a non votare priva questa persona di un diritto sacrosanto conquistato dal Popolo Italiano con il sangue e con il lavoro e non agendo da carbonari ma alla luce del sole. Nessuno può essere invitato a disertare le urne, senza commettere un reato nei confronti della persona alla quale si rivolge. Fatevi coraggio, cadorini, il voto è una conquista, compresa la decisione di votare scheda bianca se la proposta non è condivisa.
E' l'azione di gruppi di potere che in altri luoghi d'Italia prendono il nome di mafia o di conventicole. Non hanno colore politico: sono persone inqualificabili che dopo aver convinto molti cittadini possibilisti a non presentare una seconda lista civica o di partito, fanno leva sulla loro potenza economica o sociale per non consentire la costituzione di un consiglio comunale regolare, in grado di prendere quelle decisioni necessarie per riportare l'economia al livello di alcuni anni fa. Sono le stesse organizzazioni che hanno spinto a votare NO! al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, senza spiegare alle persone succubi della televisione e dei discorsi da bar, in che palude saremo finiti. Ora, dopo aver demolito anche moralmente i cittadini del Comune di Pieve, questi gruppi si stanno impegnando, invece che per fare una lista alternativa a quella che è stata presentata il 29 marzo, a nascondere quella faccia che non hanno avuto il coraggio sottoporre al giudizio dei cittadini elettori. Lo fanno nel modo più subdolo: nascondendosi dietro a persone rispettabili per essere più convincenti. Oggi, vorrebbero commissariare nuovamente-sarebbe la terza volta- il Comune di Pieve. Per quali motivi? Forse perché si aspettano di saccheggiarlo come hanno fatto nei decenni passati e farne pagare le spese ai cittadini più deboli? Una situazione che è stata evidenziata dall'impossibilità di formare una seconda lista anche da parte di una persona che ha dovuto abbandonare il suo tentativo a causa della mancanza di senso civico e di amore per il proprio paese, portandolo al fallimento. “Ho metaforicamente bussato a decine di porte", ha affermato questa persona, "alcune hanno aperto lasciando però la catenella di sicurezza, tante altre non hanno neppure aperto, facendo addirittura segno scaramantici di scongiura alla mia proposta. Quale sia la “paura” non me lo so spiegare". Purtroppo le porte chiuse non lo sono a caso, ma su suggerimento di qualche gruppo, che forse in cambio ha promesso un posto di lavoro oppure un altro favore. Votare è un diritto ed un dovere sanciti da quella Costituzione Italiana per la quale è stata invocata la difesa al voto referendario, ma che ancora non è attuata nelle parti che danno gli stessi diritti ai cittadini. Chi invita un suo simile a non votare priva questa persona di un diritto sacrosanto conquistato dal Popolo Italiano con il sangue e con il lavoro e non agendo da carbonari ma alla luce del sole. Nessuno può essere invitato a disertare le urne, senza commettere un reato nei confronti della persona alla quale si rivolge. Fatevi coraggio, cadorini, il voto è una conquista, compresa la decisione di votare scheda bianca se la proposta non è condivisa.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)